I tuoi risparmi in banca sono davvero sicuri? Ecco chi li garantisce e fino a che cifra

In Italia, la sicurezza dei risparmi bancari rappresenta una tematica centrale per milioni di cittadini che affidano le proprie liquidità agli istituti di credito. Ogni correntista si chiede quali siano i rischi reali di affidare i propri soldi alla banca e quali siano le tutele attivabili in caso di crisi finanziarie o fallimenti degli istituti. La risposta risiede in sistemi di garanzia specifici, progettati per intervenire quando una banca non è più in grado di restituire i fondi depositati.

Come funziona la garanzia dei depositi bancari

La garanzia dei depositi bancari in Italia si fonda principalmente su regolamenti emanati dalla Banca d’Italia e dalla normativa europea recepita nel sistema nazionale. Il quadro regolatorio è stato ulteriormente rafforzato nel novembre 2024, quando la Banca d’Italia ha pubblicato nuove Disposizioni di vigilanza per i sistemi di garanzia dei depositanti, recependo le direttive comunitarie.
Fulcro di tutto il sistema è la Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), un consorzio obbligatorio tra le banche italiane, istituito per garantire la restituzione delle somme depositate dai correntisti in caso di insolvenza o fallimento dell’istituto creditizio aderente.
Esistono anche sistemi specifici per le banche di credito cooperativo e le casse rurali/raiffeisen, che fanno riferimento al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Entrambi i sistemi si rifanno alla Direttiva Europea 2014/49/UE, che ha armonizzato le regole e rafforzato la vigilanza sugli schemi di garanzia in tutta l’Unione Europea.

Chi garantisce i tuoi risparmi?

Per la maggior parte dei risparmiatori italiani, la figura chiave è il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Questo fondo, composto da tutte le banche aderenti, interviene quando una banca è sottoposta a liquidazione coatta amministrativa e non è più in grado di rimborsare i propri depositanti. In queste circostanze, il FITD rimborsa automaticamente ogni depositante fino al limite massimo previsto dalla legge.
Le banche di credito cooperativo, invece, sono tutelate dal proprio fondo dedicato, che adotta modalità operative simili. Va sottolineato che attualmente la copertura del FITD riguarda circa il 99% degli istituti italiani e include anche succursali di banche europee o extra-europee attive in Italia, salvo alcune eccezioni regolamentari.

Limiti di copertura e funzionalità operative

  • Importo massimo garantito: L’intervento dei fondi di garanzia copre un massimo di 100.000 euro per depositante e per banca. Se si possiede un conto cointestato, la protezione può estendersi fino a 200.000 euro (100.000 euro per ciascun titolare).
  • Rimborso automatico: Il rientro delle somme avviene in modalità automatica, senza la necessità di richiesta da parte del correntista. La tempistica di rimborso, in caso di liquidazione coatta amministrativa, è fissata a massimo 7 giorni lavorativi, permettendo così una rapida restituzione dei fondi.
  • Gestione dei conti multipli: Chi possiede più conti presso lo stesso istituto bancario vede la copertura sommata fino al massimo di 100.000 euro; per cifre superiori è consigliabile suddividere i risparmi presso più banche aderenti.

Cosa succede se la banca fallisce?

La procedura di rimborso gestita dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi si attiva nel momento in cui l’autorità di vigilanza decreta la liquidazione coatta amministrativa della banca. Il correntista non deve effettuare alcun adempimento: il fondo procede autonomamente al censimento delle posizioni, alla verifica delle somme coperte e al trasferimento delle risorse fino al tetto previsto.
Oltre al rimborso diretto, il FITD può attuare interventi preventivi e alternativi alla liquidazione, come il trasferimento delle attività e passività presso un altro istituto, o l’erogazione di fondi per evitare l’insolvenza prima che si concretizzi.
È importante ricordare che la protezione si applica ai depositi di conto corrente, ai conti deposito e alla liquidità detenuta su libretti di risparmio. Non sono invece tutelati investimenti in azioni, obbligazioni o altri strumenti finanziari non assimilabili ai depositi tradizionali.

Limiti e rischi dei sistemi di garanzia

Nonostante la solidità e la rapidità dell’intervento dei fondi di garanzia, il sistema presenta alcune limitazioni strutturali. La dotazione finanziaria del FITD, per esempio, è attualmente inferiore all’1% rispetto al totale dei depositi garantiti. Nel 2023, il fondo disponeva di circa 4,6 miliardi di euro contro depositi assicurati per oltre 723 miliardi.
Il sistema funziona perfettamente nelle situazioni ordinarie, cioè quando fallisce una singola banca o si verificano insolvenze isolate. Tuttavia, in caso di crisi sistemica, con una moltitudine di istituti coinvolti contemporaneamente, il rischio è che le risorse del fondo risultino insufficienti a coprire tutte le richieste di rimborso.
Questa evenienza viene considerata molto rara; il sistema europeo garantisce un forte monitoraggio e prevenzione tramite la vigilanza della Banca d’Italia e la collaborazione tra gli enti di garanzia. La funzione sociale della tutela del risparmio rimane un pilastro del sistema bancario nazionale, a difesa dei depositanti “inconsapevoli”, cioè di coloro che non possiedono strumenti per valutare autonomamente il rischio della banca presso cui depositano le somme.

Per analizzare nel dettaglio la sicurezza dei propri risparmi è utile consultare la garanzia dei depositi offerta da ogni singola banca e valutarne la solidità patrimoniale. In sintesi, il sistema attuale assicura una protezione reale e immediata per la stragrande maggioranza dei clienti, entro il limite fissato dalla legge. Tuttavia, l’unica reale precauzione contro i rischi sistemici rimane la consapevolezza del funzionamento dei meccanismi di garanzia e un’attenta diversificazione dei depositi in caso di disponibilità superiori ai tetti protetti.

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